Di necessitá, virtú. In altre parole, non sono veramente una virtuosa del mondo 2.0 tale da frenarmi nella compulsiva diffusione di immagini sui social network. Semplicemente ho un telefonino troppo antico per riuscire ad installare l’applicazione che carica le foto e anche solo per scattare foto decenti, così che l’unico spiraglio di connettivitá fu spedire messaggi fotografando lo schermo sul retro della reflex. Per il resto ho raccontato le mie aurore, e tutto quello degno di nota oltre alle aurore, con brevi messaggi. Li riporto perché riletti tutti insieme sono come una veloce carrellata su un viaggio che avrei voluto durasse molto di più. Siccome poi sono tornata in possesso di tutti i miei mezzi tecnologici più avanzati, ora li corredo anche di foto.
DAY 1
Heading north. L’ultima volta che presi questo treno avevo 19 anni, una bandana rossa in testa e una macchina fotografica usa e getta. Ma lo stesso zaino! Tornare sui propri passi è un piccolo viaggio nel tempo.
DAY 2
Visto che il mio smartphone è molto poco smart e non mi permette di caricare foto, la Lapponia ve la racconto. Vi racconto di un immenso lago ghiacciato da attraversare, di affettuosissimi cani da slitta, di un’ora blu che dura un sacco di ore ma poi è buio pesto quando rientriamo con gli sci, di tanta tanta taaaanta neve. Domani spero di raccontarvi delle aurore.
DAY 3
Dicono che i Sami guardino le aurore in religioso silenzio per sentirne il suono, un misto di sfrigolio elettrico e rumore del vento. noi che non siamo Sami, bensì Italiani, abbiamo accolto la nostra prima aurora con smodate grida di gioia, risate compulsive, fragorose esclamazioni di stupore. Buttati nella neve nonostante il numero imprecisato di gradi sotto lo zero, solo per non perdere di vista neanche un angolino della volta celeste. Perchè la parte piu bella delle aurore non riuscirò a fotografarla: è come si rincorrono in cielo, appaiono, fluttuano, si gonfiano e poi svaniscono, e poi improvvisamente ricompaiono alle tue spalle! È uno spettacolo veramente unico nel suo genere.
DAY 4
Passare il dopocena in mezzo ad un lago ghiacciato con 22 gradi sotto zero … e non sentire freddo tanta è l’emozione di stare sotto un cielo meraviglioso!
DAY 5
Ieri sera niente aurore, imperversava la tormenta di neve e il posto migliore dove rintanarsi è stato la sauna. Questi nordici la sanno lunga: dopo tre o quattro passaggi dai 70 gradi dentro ai menotanto fuori, il freddo diventa un concetto solo mentale. La neve ghiacciata che ti sferza a raffica sulla schiena e sulle gambe … un po’ meno!
DAY 6
Stasera si mescolano la sensazione di smantellamento e l’aspettativa per l’ultima aurora che speriamo di vedere. Dovrebbe aprirsi uno spiraglio tra le nuvole, nel frattempo siamo stati in perlustrazione per cercare il posto migliore dove montare l’attrezzatura. In ogni modo, con o senza aurora, questo posto è splendido. I panorami che vedevamo stamattina dalle nostre slitte compensavano di gran lunga la costante puzza di cacca che ti perseguita quando porti in giro sessanta cani tutti insieme! I miei racconti vi piacciono, ma le foto e i video di quando i cani mi sbalzano in un cumulo di neve vi piacerebbero sicuro di più! Hahaha
DAY 7
E l’ultima sera Abisko ci regala le aurore più incredibili di tutta la settimana. Davanti ad un simile spettacolo non si può fare a meno di pensare alle cose importanti della vita: un paio di calzini asciutti e un tè caldo, ad esempio.
DAY 8
Stoccolma. Il nostro viaggio finisce qui. Se è già entrato prepotentemente nella top-five dei miei migliori viaggi non è solo per la magia delle aurore, la strepitosa bellezza dei paesaggi o il divertimento delle esperienze nuove. Se è stato un viaggio indimenticabile è anche, come sempre, per le persone con cui è stato condiviso.