Ho chiesto al mio ex-collega Fernando (lui che c’è stato) cosa è assolutamente indispensabile preparare per il viaggio il Nepal. Mi ha risposto “La ùnica cosa que tienes que preparar es tu alma”. Dice che il Nepal è un paese molto spirituale, che ti fa riflettere. Io, nonostante le sue descrizioni, continuo a immaginarmelo caotico e inospitale.
Ho avuto poco tempo sino ad ora per prepararmi, ma ho tenuto una lista sul telefonino di tutto quanto mi possa servire, aggiornandola ogni volta che con amici o colleghi si cadeva nel discorso e mi venivano suggeriti nuovi elementi. Adesso però è ora di mettere in pratica il mio elenco, che mi resta poco più di una settimana.
Nel dettagliato PDF che la ONG mi ha mandato (manco quello ho avuto il tempo di leggere tutto sino in fondo) raccomandano di portare abiti smessi, “che non torneranno mai più indietro come prima”. O che forse non torneranno proprio indietro. Ora, non capisco perché in casa mia, che trabocca di abiti smessi delle ultime tre generazioni, non riesca a trovare nulla di adatto all’occasione. Abbiamo gli armadi pieni e non sappiamo mai cosa metterci; sto rovistando tra appendini e scaffali come se avessi un primo appuntamento con un ragazzo molto carino.
Il resto sembra più o meno tutto pronto: vaccini, passaporto, medicine, accessori da campeggio e attrezzatura da montagna. Se avere un solo cognome in Spagna è un dramma, in compenso agevola notevolmente la richiesta di visto per l’India.
Forse ha ragione Fernando, l’unica cosa che resta da fare è preparare l’animo al viaggio.